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giovedì 9 ottobre 2008

YOGA e sai cosa bevi


Nel seguire la nuova linea editoriale del blog di trattare di argomenti di stringente attualità: oggi mi occuperò di yoga. E che centra lo yoga con l’attualità? La domanda che vi state sicuramente ponendo è legittima ma un’attinenza, per quanto forse un po’ tirata per i capelli, vi posso assicurare c’è. Innanzitutto la pratica dello yoga in questi ultimi tempi, caratterizzati da un sempre crescente senso di ansietà verso la crisi economica e finanziaria, potrebbe aiutare ciascuno di noi a recuperare la serenità perduta e questa di per se è già un’esigenza attuale. Ce da dire poi che la settimana scorsa ho ripreso le mie lezioni di yoga: più attualità di così! Direte, a questo punto, che la mia concezione di attualità sia un po’ egocentrica. Forse. Ma d’altra parte, come detto, pratico lo yoga e questa disciplina come la maggior parte delle filosofie orientali, pone l’individuo al centro dell’universo… quindi….

Quando conoscendo nuove persone dico loro che faccio yoga la domanda che mi pongono è sempre la stessa: “com’è?”. La mia risposta pure è sempre la stessa: “prova”. Questo perché è intrinsecamente difficile descrivere cosa sia lo yoga visto che è una pratica che porta ad una consapevolezza del se, inteso come unione di corpo e mente, che difficilmente qualcun altro diverso da voi stessi può tentare di spiegarvi. Anche a voi quindi vi rivolgo l’invito a seguire, possibilmente liberi da qualsiasi forma di pregiudizio, le lezioni di prova, che tra l’altro sono generalmente anche gratuite, in qualche palestra dove si faccia yoga. Detto questo provo, a spiegare cosa è lo yoga.

Lo yoga è una disciplina nata in India più di tremila anni fa e nasce come un percorso costituito da esercizi psicofisici che portano chi lo pratica all’unione con il trascendente. Ora il trascendente per gli indiani, che lo yoga l’hanno inventato e che sono induisti, si identifica con Dio. Ma in senso più lato si può intendere il trascendente come energia cosmica o universo, nel senso più ampio del termine. In occidente, meno male dico io, la parte spirituale è passata in secondo piano e ci si è focalizzati in particolare sugli esercizi psicofisici. Questi ultimi hanno lo scopo di dominare il corpo e la mente da cui il nome “yoga” che in sanscrito vuol dire infatti giogo, soggiogare. Gli esercizi per antonomasia dello yoga sono le “asana” cioè delle posizioni, che spesso hanno nomi di animali (leone, gatto, cobra, ecc.) ma anche di oggetti (candela, aratro, tavolo, ecc) o legati all’uomo (eroe, cadavere, feto, ecc). Queste posizioni, che sono posture statiche di equilibrio, servono ad incanalare l’energia in diverse parti del corpo il tutto accompagnato da un controllo puntuale della respirazione. Il controllo del tipo e dei tempi della respirazione ha lo scopo, oltre ad accumulare l’energia nelle diverse parti del corpo focalizzate dall’asana stessa , di distogliere la mente da tutti quei pensieri che sempre la rendono inquieta e la divagano. L’assenza totale di pensieri che è poi il fine ultimo della meditazione, è uno degli scopi dello yoga e porta all’unione tra l’individuo e l’universo. Se un individuo è in equilibrio con l’universo è in pace con se stesso. E solo se una persona è in equilibrio con se stessa riesce ad essere in equilibrio con gli altri. Ed è questo ultimo aspetto che tanto appaga chi pratica lo yoga e gli dà equilibrio insieme a una maggiore consapevolezza del proprio corpo.

Tutto chiaro? No? Lo sapevo! D’altronde ve l’avevo detto di provare!

Comunque nel prossimo post cercherò di spiegarvi meglio l’essenza dello yoga magari con esempi o rispondendo a quelle domande che più frequentemente mi vengono rivolte a riguardo ( Si suda? Rilassa? Crescono i muscoli?)

Namastè (नमस्ते)

14 commenti:

lucaft ha detto...

Faccio subito una domanda: ma non ti addormenti mentre fai Yoga?

lmar ha detto...

Namastè.
Visto che non hai risposto alla domanda del balcone, te ne propongo un'altra: ma 'sta cena quando se fà?

Irene ha detto...

Anfatti (per la cena)!!
e comunque complimenti per il blog...è fantastico!!
(Oddio sarà troppo? Si monterà la testa?)
Ma quanta creatività in famiglia....

lmar ha detto...

Mi associo ai complimenti per il blog e vado con un'altra domanda: un vero blogger deve rispondere ai commenti dei post o no?
Se sì, siamo lontani....

luther blisset ha detto...

Per la cena ho sentito il ragno e mi ha detto che ha al momento problemi con lo scarico della cucina. Non appena li avrà risolti organizziamo. Intanto cominciate a a pensare al menu.
Il blogger per come l'intendo io non ha doveri ma solo diritti.
Luther Blog Master (superior stabat)

diariodicucina ha detto...

Ma la cena la prepara il ragno, il Bruco, Irene o Imar???!!!

Irene ha detto...

Paola, sei la nostra unica speranza!!! In alternativa ordineremo delle pizze.....ma almeno il tortino al cioccolato sarebbe gradito!!!

lmar ha detto...

Per quanto, il "risotto all'ultima spiaggia" di luther blisset non lo scarterei a priori

Alessandro De Benedetti ha detto...

Qui si chiacchiera e chiacchiera ma non si conclude niente. E' chiaro che ci vuole un manager (io). Ecco l'organizzazione:

1. Luther si occupa del risotto all'ultima spiaggia, in alternativa delle penne alla morcatana

2. Imar prepara un secondo a piacere scelto dal blog Diario di Cucina

3. Irene ordina comunque le pizze, nel caso Luther e Imar non riescano nel loro compito (approccio worst case, IPR molto alto)

4. Paola prepara 20 tortini al cioccolato, i rimanenti verranno congelati, ragno al più imburrerà gli stampini

5. Io sono il manager, va beh... metto a disposizione pure la location

6. Lucaft: stappa lo scarico della cucina della location (qualcuno lo deve pur fare...)

Il punto 6 è prioritario sui punti da 1 a 4. Il punto 5 è già ongoing (come potete vedere l'unico che al momento sta facendo qualcosa è il manager).

Irene ha detto...

mi sembra un'organizzazione perfetta.....solo un dubbio: mi è cugino pure lucaft o si è solo imbucato alla cena???

lmar ha detto...

Ma quale organizzazione perfetta, qui il processo organizzativo fa acqua.
Punto 3: Considerando che l'IPR è in realtà bassissimo, le pizze ordinate da Irene chi le mangia?
Punto 4: La probabiblità che restino tortini al cioccolato da congelare è prossima allo zero.
Punto 5: ma nel mettere a disposizione la location, il ragno manager effettua anche le pulizie finali?

lucaft ha detto...

Già avete tappato lo scarico della cucina? Ma che ci fate nel lavello?

Alessandro De Benedetti ha detto...

Nel lavello? E chi l'ha mai usato... la verità è che i lavori li doveva seguire un certo dott. ing., ma mi sa che era troppo impegnato ad aprirsi i chackra!

A Imar: un manager non può svolgere attività manuali per definizione. Mi sa che tocca invitare qualcun altro per le pulizie finali. Lucaft, per caso hai un cugino da portare?

lucaft ha detto...

Io non starei a formalizzarmi, per quanto mi riguarda le pulizie si possono anche non fare.


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Per il logo si ringrazia Lucaft qui ritratto in foto