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martedì 21 ottobre 2008

IMAGINE


E’ sabato. E’ sera. In attesa che si faccia l’ora di uscire mi attardo a guardare la televisione. La seguo distrattamente, in realtà sto pensando a quale potrebbe essere l’argomento del prossimo post. Ma non mi viene in mente niente di particolarmente interessante. Eh si, tenere un blog è un passatempo impegnativo! Nel frattempo Fabio Fazio in TV intervista a “Che tempo che fa” l’inossidabile Gianni Morandi. Io con Gianni Morandi ho un feeling particolare. Mia mamma mi ha sempre raccontato che a due anni di età non c’era verso di addormentarmi per il sonnellino pomeridiano se non col farmi ascoltare la sua canzone “Bella Belinda” riprodotta dal mangiadischi. Potrei raccontare di questo ma dubito che la cosa possa interessare qualcuno. Però mi sovviene l’immagine di Alice, una bimba di cinque anni figlia di miei amici, che in piedi sulla sedia guarda i video in bianco e nero di Gianni Morandi su Youtube nel portatile dei genitori. Ecco magari di questo potrei parlare: la cosa offre spunti interessanti. Ma si è fatta l’ora di uscire e nel prendere il cellulare dal mobile vicino all’ingresso di casa lo sguardo mi cade sul disegno che Alice ha fatto per me qualche mese fa e che ho appeso sopra il mobile. Il disegno è quello riportato qui a fianco e anche su questo potrei dire cose sicuramente interessanti. Si penso che parlerò di queste cose che vedono Alice come involontario filo conduttore. Poi però esco e il giorno seguente la cosa mi è passata completamente di mente. Ma la domenica mattina mentre sto leggendo un libro mi arrivano le parole della canzone “Verranno a chiederti del nostro amore” di Fabrizio De Andrè e tra queste la parola Alice  “…andrai a vivere con Alice che si fa il whisky distillando fiori …”. Allora mi ritornano in mente i pensieri del giorno prima e mi accingo a scrivere ciò che adesso state leggendo.

Il fatto che una bimba di cinque anni conosca le canzoni di Gianni Morandi perché ne vede i video su Youtube è di per se una cosa straordinaria che dimostra tutte le potenzialità che possiede uno strumento come Youtube. Certo la passione Alice l’ha mutuata dalla mamma ma rimane comunque il fatto che se non fosse stato per internet probabilmente Ali non avrebbe avuto modo di conoscere “Non son degno di te” piuttosto che “Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte”. Questo perché la mamma non ha conservato i dischi di Morandi o se anche l’avesse fatto li avrebbe in vinile e quindi non facilmente riproducibili. Invece con Youtube Alice può ascoltarli quando vuole, mamma permettendo, ma anche vederne i video: ricordate i vecchi film in bianco e nero di Gianni Morandi con la divisa da militare che tentava di conquistare la bella di turno? E’ questa la vera rivoluzione della TV su internet: poter vedere gratuitamente quello che si desidera e soprattutto quando si vuole. Questo atteggiamento attivo da parte dello spettatore, questa libertà di scelta, è una cosa che ha del rivoluzionario se si pensa all’atteggiamento completamente passivo che ha lo spettatore tradizionale di fronte alla vecchia televisione. Laddove i palinsesti sono stabiliti rispettando le sole logiche di mercato, per cui in prima serata è ormai quasi impossibile assistere a trasmissioni di un qualche interesse, con rare eccezioni per la verità, qui, su internet cioè, si ha la libertà di scegliere cosa vedere senza restrizioni e senza limiti legati all’audience. Tra l’altro Youtube contiene una certa percentuale di video autoprodotti dagli utenti stessi così che su internet trovano spazio quelle voci che sulla televisione non ne troverebbero alcuno. Si tratta di una rivoluzione che parte dal basso e che secondo me eroderà ascolti sempre maggiori alla televisione tradizionale.

Ma veniamo al disegno. Cosa c’è raffigurato secondo voi? Beh, non vi viene niente in mente? Allora ve lo dico io, così come me l’ha spiegato Alice. C’è un albero sui cui rami ci sono una scimmietta (quella a destra), un leopardo “a ciondolo” (quello appeso a sinistra riconoscibile perché punticchiato) e quattro cicogne che volano nel cielo. A parte la bellissima definizione di “a ciondolo” riferita al leopardo e che credo volesse dire che il leopardo era appeso al ramo come un ciondolo in una collana per l’appunto, mi saltò all’occhio un’evidente incongruenza. E così, forte delle mie conoscenze matematiche superiori, dissi ad Alice: “sono tre le cicogne Alice, non quattro”, pensando legittimamente che una bimba che al tempo aveva quattro anni e mezzo potesse aver avuto difficoltà nel contare. Ma lei mi corresse a sua volta dicendomi con una sicurezza disarmante: “No, le cicogne sono quattro: una è nascosta dietro l’albero”. Come se fosse la cosa più ovvia del mondo.Al che non seppi cosa rispondere sentendomi il più idiota tra gli idioti. Inconsciamente Alice mi aveva dato una grande lezione. Non bisogna limitarsi alle apparenze, le cose possono essere diverse da come appaiono. Niente è scontato nella vita ma c’è sempre una soluzione alternativa. L’immaginazione può permetterci di vedere cose che stanno oltre la realtà. Non sempre la risposta più ovvia e scontata è quella giusta. Tutte cose queste, che gli artisti, i bambini così come gli scienziati hanno bene a mente ma che noi comuni mortali spesso abbiamo dimenticato.

Tra l’altro io in Africa ci sono stato e ho visto i leopardi sulle acacie ma mai “a ciondolo” e soprattutto non ho mai visto sullo stesso albero scimmie e leopardi, in genere i secondi dissuadono le prime da certe promiscuità. Però magari Alice ha ragione! Credo che dovrò tornare in Africa per controllare meglio di persona.

Jambo sana.

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Per il logo si ringrazia Lucaft qui ritratto in foto