Oggi sabato, come spesso mi accade, sono stato a pranzo dai miei. Sono le 13:30 passate da un po' e mentre attacco il piatto di ravioli ai carciofi cha mi ha preparato mia madre sento distrattamente le notizie che vengono sciorinate dal telegiornale in onda sulla tv lasciata accesa. All'inizio si parla inevitabilmente di Monti e di come il PDL pur garantendo il suo appoggio leale, non accetterà passivamente i diktat del nuovo governo con il ricatto, sempre dietro l'angolo, di staccare la spina. Ma non voglio che la voce fastidiosa di Cicchitto mi rovini il primo e mi concentro sui ravioli che sono davvero buoni. Poi però nell'attesa tra il primo ed il secondo la mente torna a concentrarsi sulle notizie provenienti dal tg. Le ascolto distrattamente soprappensiero mentre rispondo alle domande di mia madre. Ma poi mi accorgo che c'è qualcosa di strano: una striscia ininterrotta di notizie di cronaca nera. Benzinai rapinati ed uccisi, gioiellieri bastonati, ville depredate da bande di violenti albanesi. Ecco che c'è di strano: è il tg1 della Rai! Non so perché ma i miei guardano quasi esclusivamente Rai 1 e quindi anche il relativo tg. Io invece seguo quasi sempre il tg di Mentana su La7 e lì di spazio alla cronaca nera non se ne dà molto. Mi ricordo che ieri sera aveva riportato anche lui la notizia della rapina conclusasi tragicamente con l'omicidio del benzinaio avvenuta a Thiene vicino Vicenza ma l'aveva fatto con la dovuta sobrietà e stringatezza: pochi secondi in tutto, come ritengo giusto che sia. Capiamoci, la notizia in sé è terribile. Essere uccisi mentre si lavora, per poche centinaia di euro, rappresenta qualcosa che lascia sgomenti. Ma fare un sevizio di alcuni minuti in cui si ritraggono i luoghi del delitto o si intervistano magari i parenti della vittima non aggiunge nulla alla notizia in sé ma rappresenta solo un accondiscendere agli aspetti più morbosi e voyeuristici del telespettatore medio. Ma d'altronde siamo sulla rete di Vespa e non è lecito aspettarsi molto di meglio.
Comunque la cosa al momento finisce lì, poi però torno a casa e mi documento, si perché questo dopo tutto è un blog di servizio. Così riguardo sul sito web della Rai l'edizione del tg e prendo qualche appunto.
Notizie politiche: sette minuti (si capisce non c'è più Berlusconi!), poi cinque minuti in cui sono riportate con dovizia di particolari: l'omicidio a scopo di rapina del povero benzinaio di Thiene; a corollario di questa notizia un servizio sulle rapine ai benzinai (vengono intervistati due benzinai di Roma mentre campeggia la scritta "lavoriamo nel terrore" e con la giornalista che incalza "la criminalità osa sempre di più"; poi la notizia della gioielliera bastonata a Novara per rapina e poi ancora la banda di albanesi che terrorizzava le ville isolate del perugino con anche Serse Cosmi tra le vittime.
Ora ne ho la certezza Berlusconi, come d'altronde aveva già annunciato, ha riaperto la campagna elettorale.
La strategia non è nuova: grazie al Minzolini di turno, minimizzare ciò che potrà fare di buono chi lo sta sostituendo e cioè Monti salvo poi amplificare i suoi eventuali quanto auspicabili passi falsi e nel contempo creare un clima di paura e di sgomento nell'elettorato così da presentarsi al momento opportuno come unico possibile salvatore della Patria.
Attenzione perché il governo che è appena caduto è nato e ha prosperato sulla paura e sul ricatto sottostante la paura. Paura del nemico di turno che viene demonizzato. Avversari politici offesi anche a livello personale; giornalisti e magistrati visti quali attentatori della privacy di ognuno e considerati come antropologicamente diversi. Paura del diverso e dello straniero, paura del domani, dei giovani visti come possibili sovversivi dell'ordine costituito, di chi protesta che viene sempre visto come un facinoroso, di chi la pensa diversamente che viene trattato alla stregua di un appestato, di chi detiene la cultura che viene visto come un debosciato mangia pane a ufo.
Non bisogna avere paura di Berlusconi che alla fin fine è un ometto buffo e anziano con seri problemi psicologici riguardo alla percezione di sé e all'accettazione di sé, quanto di chi ha avvallato e reso possibile il berlusconismo.
Bisogna avere paura di chi ha paura.
Comunque la cosa al momento finisce lì, poi però torno a casa e mi documento, si perché questo dopo tutto è un blog di servizio. Così riguardo sul sito web della Rai l'edizione del tg e prendo qualche appunto.
Notizie politiche: sette minuti (si capisce non c'è più Berlusconi!), poi cinque minuti in cui sono riportate con dovizia di particolari: l'omicidio a scopo di rapina del povero benzinaio di Thiene; a corollario di questa notizia un servizio sulle rapine ai benzinai (vengono intervistati due benzinai di Roma mentre campeggia la scritta "lavoriamo nel terrore" e con la giornalista che incalza "la criminalità osa sempre di più"; poi la notizia della gioielliera bastonata a Novara per rapina e poi ancora la banda di albanesi che terrorizzava le ville isolate del perugino con anche Serse Cosmi tra le vittime.
Ora ne ho la certezza Berlusconi, come d'altronde aveva già annunciato, ha riaperto la campagna elettorale.
La strategia non è nuova: grazie al Minzolini di turno, minimizzare ciò che potrà fare di buono chi lo sta sostituendo e cioè Monti salvo poi amplificare i suoi eventuali quanto auspicabili passi falsi e nel contempo creare un clima di paura e di sgomento nell'elettorato così da presentarsi al momento opportuno come unico possibile salvatore della Patria.
Attenzione perché il governo che è appena caduto è nato e ha prosperato sulla paura e sul ricatto sottostante la paura. Paura del nemico di turno che viene demonizzato. Avversari politici offesi anche a livello personale; giornalisti e magistrati visti quali attentatori della privacy di ognuno e considerati come antropologicamente diversi. Paura del diverso e dello straniero, paura del domani, dei giovani visti come possibili sovversivi dell'ordine costituito, di chi protesta che viene sempre visto come un facinoroso, di chi la pensa diversamente che viene trattato alla stregua di un appestato, di chi detiene la cultura che viene visto come un debosciato mangia pane a ufo.
Non bisogna avere paura di Berlusconi che alla fin fine è un ometto buffo e anziano con seri problemi psicologici riguardo alla percezione di sé e all'accettazione di sé, quanto di chi ha avvallato e reso possibile il berlusconismo.
Bisogna avere paura di chi ha paura.
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