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venerdì 21 novembre 2008

FORMAT


La televisione di oggi è completamente permeata dai format televisivi. Sembra oggigiorno che non si possa fare un nuovo programma se prima non se ne compra il format, possibilmente all’estero. E io oggi non voglio sentirmi inferiore alla Endemol! Mi è venuto in mente l’abbozzo di un format per un nuovo possibile programma giornalistico e ve lo voglio descrivere in anteprima.

Questo format è frutto di una esigenza personale. Seguo con una certa assiduità i telegiornali e i programmi cosiddetti di approfondimento giornalistico. Ho delle preferenze, come tutti, ma cerco di seguire quanti più programmi giornalistici possibili per avere un quadro completo della pluralità dei punti di vista e potermi formare un’opinione sui fatti. Vedo il tg de La7 e il tg2, qualche volta il tg3 regionale, cerco di non perdermi neanche una puntata di Report o di Anno Zero, quando capita vedo Ballarò, se tratta un argomento interessante vedo Matrix e anche Exit, molto più raramente Porta a Porta perché spesso tratta di argomenti per me poco interessanti e anche perché non nutro particolare stima per Vespa. Sei poi sono un po’ giù d’umore e ho bisogno di tirarmi su vedo anche il tg4 di fede: spassosissimo!

Nonostante l’ampia varietà di programmi visti spesso però mi capita di spegnere la televisione a fine serata con un forte senso di insoddisfazione. Capita infatti spesso che in queste trasmissioni esponenti di avverse fazioni politiche si scontrino, spesso con veemenza, litigando su dati che per loro natura non dovrebbero essere confutabili. Ognuno ha i suoi dati e nega quelli dell’altro, poi il programma finisce senza che si sia chiarito chi abbia ragione e chi torto. La settimana dopo, nella nuova puntata del programma, il conduttore non fa più menzione del motivo del contendere della volta precedente e si occupa di nuovi argomenti lasciandoci così per sempre nel dubbio. Ora che si abbia opinione diversa sui fatti è pacifico, ci mancherebbe altro. Anche che il taglio che glia autori e il conduttore danno alla trasmissione sia di parte è normale, l’importante e che in televisione venga garantito il pluralismo dei punti di vista, ma questo è un altro discorso che merita un post a parte. Quello che invece trovo sconcertante è che non si faccia chiarezza assoluta su dati che sono per loro natura oggettivi e inopinabili. Vado a memoria: il numero dei procedimenti penali nei confronti di Berlusconi sono quelli riportati da Vespa o quelli riportati da Di Pietro o ancora da Travaglio? Il tesoretto di Padoa Schioppa è mai esistito oppure no? Si dovranno pagare o no le sanzioni economiche che la UE dovrebbe comminarci per la trasmissione abusiva di rete 4? I manifestanti dell’opposizione al Circo Massimo sono stati un milione o solo centomila? E così via si potrebbero fare tanti altri esempi.

Ecco allora che partendo da questa esigenza di verità dovrebbe nascere una nuova trasmissione, senza ospiti in studio che si parlano addosso inutilmente, che analizzando le trasmissioni giornalistiche della settimana precedente estrapolano quei fatti sulla cui natura o entità sono sorte interpretazioni ambigue e discordanti e su quei fatti avvalendosi di esperti del settore fa chiarezza univoca. Siccome il numero dei procedimenti nei confronti di Berlusconi non è uno dei misteri di Fatima, basterebbe interpellare un giurista per sapere chi tra Vespa, Di Pietro  e Travaglio è un cazzaro. Salvo poi scoprire che lo sono tutti e tre. Gli scienziati da immagini satellitari di Marte o di qualche satellite di Giove riescono a scoprire se su quei suoli c’è acqua o magari ghiaccio e noi osservando una foto satellitare di Roma non possiamo contare, magari con l’ausilio di un apposito software di calcolo e di un luminare della NASA, il numero esatto dei manifestanti del Circo Massimo? Sarebbe interessante poi stilare una classifica dei pallonari, magari divisi per appartenenza politica.

Siccome l’appetito vien mangiando, una rubrica di questa nuova trasmissione potrebbe, analizzando scientificamente i vari tg, riportare quei comportamenti tipici di certo giornalismo fazioso. Dare enfasi ad alcune notizie e non riportarne altre, riportare solo un punto di vista su un argomento, manipolare le immagini e le interviste sono tutti esempi di cattivo giornalismo. Il buon giornalismo dovrebbe riportare notizie per quanto possibile oggettive e rispettare un pluralismo di punti di vista L’opinione sulle notizie è invece libera ma sarebbe opportuno tenere divise le notizie dalle opinioni. Passare sotto la lente di ingrandimento ad opera di esperti (giornalisti di chiara fama, esperti di comunicazione, ecc.) i vari telegiornali per evidenziarne i comportamenti giornalistici faziosi e stigmatizzarli, potrebbe essere divertente oltre che utile. Anche in questo caso si potrebbero stilare delle classifiche sulla faziosità o sulla cattiva informazione (mancanza di fonti o incompletezza dell’informazione).

Beh questa è l’idea del format. Certo andrebbe migliorata ma potrebbe funzionare. Spero solo però che l’averla pubblicata su questo blog mi preservi da eventuali plagi. Non che voglia diventare ricco come la Endemol ma hai visto mai?

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Per il logo si ringrazia Lucaft qui ritratto in foto