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venerdì 8 maggio 2009

43 (XLIII)


L’altro giorno è stato il mio compleanno. Ho compiuto 43 anni. Ahimè. E’ una età per cui si devono cominciare a tirare le somme. E siccome tirare le somme della mia vita è un esercizio che trovo alquanto deprimente, le tirerò più semplicemente sulla età, intesa come numero: quarantatre.

Quarantatre, visto così sembra un numero banale, come tanti altri. Ma in reltà così non è! Vediamo perché. Innanzitutto è un numero primo, divisibile cioè solo per se stesso. Ma non finisce qui. Se si sommano le due cifre che lo compongono il quattro e il tre si otienne sette che è anch’esso un numero primo e questo le rende un numero primo, per così dire un po’ speciale. E infatti questo avviene solo per tre dei tredici numeri primi che lo precedono ( il 23, il 29 e il 41).

Ma ciò che lo rende davvero speciale è che è un numero primo gemello. In particolare il suo gemello è quarantuno, che ho compiuto due anni fa. In matemaica si definiscono gemelli quei numeri primi consecutivi in cui il secondo è uguale al primo più due. Due numeri primi non possono essere più vicini di così! Infatti sommando l’unità ad un numero primo si ottiene un numero pari che essendo per definizione divisibile per due non può essere primo. Per questo tutti inumeri primi, ad eccezione del due, sono dispari. Quindi quarantatre, con buona pace di Paolo Giordano e della sua “Solitudine dei numeri primi”, è un nmero primo un po’ meno solitario degli altri avendo un suo gemello.

La prossima coppia di numeri gemelli sono settantuno e settantatre. Chissà se sopravviverò al mio settantatreesimo compleanno... In teoria dovrei. La vita media per un uomo in Italia è di 77 anni nel 2005 ma è stimato che sarà di 83 anni nel 2050. Facendo due rapidi conti dovrei spirare nel 2049 a 83 anni. Bene! I prossimi numeri primi gemelli sono a portata anagrafica. Per la coppia successiva, 101 e 103, la vedo più difficile ma se ce la sta per fare Rita Levi Montalcini ce la potrò fare pure io! D’altronde bisogna pure avere degli obiettivi nella vita.

Certo vedere la data della mia morte stimata nel 2049 fa un po’ impressione! Infatti avendo già vissuto 43 degli 83 anni che mi aspettano, realizzo con un tuffo al cuore di aver già dilapidato più della metà della mia vita (circa il 52%)

E se ragiono in termini di numeri primi, le cose non vanno certo meglio. Ho compiuto 43 anni (il quattordicesimo nella serie dei numeri primi) e verosimilmente morirò a 83 anni ( il ventitresimo della serie dei primi). Ho quindi dilapidato circa il 61% dei numeri primi a disposizione…

Meglio cercare conforto in qualche altra disciplina. Il quarantatre è anche il numero atomico del Tecnezio. Il nome mi si addice: faccio l’ingegnere e la tecnica è alla base della mia professione. E poi il Tecnezio, che è un prodotto della fissione dell’Uranio, viene usato come elemento di lega nei metalli per le sue proprietà anticorrosive. Che sia di buon auspicio contro la ruggine incombente dell’età che avanza…

Vabbè mi sembra di aver cazzeggiato a sufficienza. Ma mai come farò l’anno prossimo che ne farò quarantaquattro…. gatti in fila per sei col resto di due…….

3 commenti:

Alessandro De Benedetti ha detto...

Ecco un'informazione in più: 120 anni è il limite genetico della vita umana. Da qui, la tua certezza: nel 2086 sarai sicuramente morto, a meno che Rita non riesca a modificare geneticamente il DNA umano prima della sua dipartita. Tutto sommato può farcela, ha ancora 20 anni di tempo.

lmar ha detto...

Certo che l'idea di legare gli anni al numero atomico, potrebbe non piacere a tuo fratello che quest'anno ne compie 38.......
Comunque ben tornato a Morcatana e 77 di questi giorni.(Di più dice che non si può)

Unknown ha detto...

Ognuno ha il numero atomico che si merita!


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Per il logo si ringrazia Lucaft qui ritratto in foto