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mercoledì 2 gennaio 2013

Consigli per la lettura: LA VANITA' DELLE STELLE CADENTI



Lavanitàdellestellecadenti
“CHE A STA A GUARDA’ A LESTELLE NUN SEMPRE SUCCEDENO COSE BBELLE”

chenfatti cuesto libro parla de lestelle ma no quelle der cinema ma de quelle che stanno ‘ncielo o che armeno c’avrebbero da sta che poi però po capita’ che te cadeno sulla capoccia anfatti ce sta sta stella cometa o forze na steroide che stava pe cade’ sulla terra e siccome che ancora brus uillis nun era nato sulla terra ce arrivata pe davero: un pezzo è caduta sullo yucata senza che i maya facessero la proffezia che ancora nun cereno manco loro, un pezzo drento al mare, un pezzo sull’ucragna e un pezzo sulla scozia poi successero delle cose terribbillissime che tutti li dinosauri stirarono er carzino che poi sta stella era fatta de nmateriale alieno che se chiama colecisti che mo che ce penzo ce laveva pure mi nonna e ce sta uno che co sta colecisti ce fa delle collane che manco burgari solo che ste collane portano dena sfiga incredibbile e ce sta una che ce finisce infirzata ie rubbeno la collana e la colpa va a finì su uno che però nun era stato lui e allora lui scappa ma ce vanpuzza fa affonna na nave poi ritorna se camuffa e se mette a fa ergioielliere che comunque ce se guadagnava bene poi moltissimi anni dopo da quelle parti c’arriva puro na ragazzetta italiana che faceva la stronoma e che era na mezza parente de quarcuno che c’aveva avuto accheffa’ co la ragazzetta morta infirzata secoli  prima e allora lei indaga e capisce tutto quello che era successo solo che li a la scozia mangiano cose terribbili e pesantissime e bevono soprattutto un sacco de uischi e allora lei poi se sveia cor mardetesta e nun sa se quello che sera penzata era vero o selera solo sognato.

Che poi sto libro la scritto mifratello e me sa che alla scozia ce ito pure lui.

Euri treenovanta
solo su amazon.it

lunedì 1 dicembre 2008

NORA


E’ da un po’ di tempo che facendo zapping serale tra le tv locali quelle che, per capirci, si trovano generalmente sintonizzate dopo La7 nei nostri televisori, avvertivo qualcosa di strano ma che non mi sapevo spiegare. Come se nel susseguirsi rapido di quei programmi minori trasmessi da questi canali (televendite, per lo più, ma anche programmi sul calcio, sul cinema o su la cronaca di quartiere) ci fosse qualcosa di strano e di diverso. Solo di recente ho capito quale era l’anomalia che a livello subconscio avevo riscontrato. Nora non c’era più! Eh si perché il 26 giugno 2007 Nora è venuta a mancare.

Nora chi? Vi chiederete legittimamente. Nora Hall. Ancora non vi dice niente questo nome? Beh effettivamente nessuno la conosceva per nome e cognome ma la Nora di cui vi parlo sicuramente la conoscete tutti è la Nora di Chuck e Nora . Vi ricordate quella coppia di predicatori evangelici con forte accento americano che da un salotto rococò e con la scorta di una Bibbia formato famiglia predicavano e pregavano dagli schermi di TBNE? Ma dai che ve li ricordate! Lui con la barba, sempre vestito di bianco; lei vestita come in una telenovela inizio anni ottanta e con i capelli lunghi mossi e voluminosi ed entrambi sempre sorridenti seduti su quelle poltrone dorate e improbabili tanto erano kitch.

Se non ricordate l’originale sicuramente vi ricorderete allora la parodia che nella trasmissione di Serena Dandini: l’”Ottavo nano” ne facevano Corrado Guzzanti e Marina Massironi. Chuck e Nora diventavano Snack e Gnola nella parodia; con Gnola che con sorrisi a trentadue denti cinguettando con forte accento americano faceva da spalla a Snack-Guzzanti. Parlavano di peccato e di “salvation” e di un Dio severo che generalmente si accaniva impietosamente con la povera Mildred.

La vera Nora era in realtà italiana, di Trento per la precisione, ma aveva un accento più americano di quello di Chuck che invece è americano per davvero. La coppia, erano effettivamente marito e moglie, da quando nel lontano 1989 prese le redini della TBNE (Trinity Broadcasting Network Europe), ha condotto con assiduità programmi devozionali dal loro salotto televisivo di Marnate (VA). Ora che Nora non c’è più Chuck prosegue i programmi da solo ma non è più la stessa cosa senza Gnola, scusate volevo dire Nora, che con sorrisi e lodi sottolinea gli aspetti salienti della predicazione di Chuck.

Oltre alla televisione Chuck e Nora hanno messo in piedi anche un sito internet ricco di servizi interessanti. Primo tra tutti il servizio “Lodathon”: pagando comodamente da casa con carta di credito o mediante bonifico bancario si possono inoltrare richieste di preghiera. Non lo sottovalutate perché è un servizio di estremo interesse! Presi dai mille impegni quotidiani: il lavoro, i figli, la palestra, arrivate a fine giornata stremati e non avete tempo per pregare e ciò vi causa sensi di colpa lancinanti che somatizzano in ulcere gastriche o tachicardie? Niente paura. Potete avvalervi del servizio Lodathon e pagando, anche in comode rate mensili, vi avvarrete delle preghiere garantitevi dal network. Senza contare che adesso che si avvicina Natale, il servizio Lodathon vi offre l’opportunità di fare un regalo originale ma oltremodo utile. La zia Adelina ha sempre già tutto e voi non sapete mai cosa regalargli per Natale? Adesso la soluzione è a portata di mano. Potrete regalargli delle preghiere su misura, fatte in diretta televisiva. E se qualcun altro ha avuto la stessa vostra idea, niente paura! Le preghiere sono cumulabili, almeno credo.

Comunque oltre al servizio di preghiera su commissione, il sito vi permette di acquistare dei libri interessanti. Ecco alcuni titoli in catalogo: The Rivolutionary, The Rivolutionary - Part II (il sequel), Ritorno dall’Inferno e Paul the Emissary. Se però preferite i video, niente paura. Potete acquistare l’ottimo “Buongiorno Spirito Santo” o l’imperdibile “Nothing is impossibile when you put your trust in God” entrambi di Benny Hinn. Hinn, ho detto Hinn non Hill!

Ma torniamo a Nora. Trovo imperdonabile il disinteresse dimostrato dall’informazione ufficiale sulla sua dipartita. Credo che se Vespa avesse dedicato una puntata di Porta a Porta in meno all’omicidio di Cogne o a quello di Garlasco, per dedicarne una a Nora Hall avrebbe fatto cosa giusta e meritoria. Attento Bruno, che Dio ti può colpire “fotte, fotte” come faceva con la povera Mildred.

Chiaramente mi riferivo a Vespa, Bruno Vespa!

venerdì 19 settembre 2008

PICCOLO SPAZIO PUBBLICITA'


Come forse qualcuno di voi, assidui lettori, avrà notato, nel blog è apparsa la pubblicità. In alto a sinistra e in fondo alla pagina web sono apparsi gli annunci di Google. Perché l’ho fatto vi chiedete? Boh! La cosa mi incuriosiva e ho provato ad implementare annunci pubblicitari per la semplice curiosità di capire come si faceva e cosa la cosa comportava, anche in termini economici. Paola, che è la compagna di mio fratello (la mia quasi cognata) mi aveva detto che sul suo blog http://diariodicucina.myblog.it/ (se volete potete andare a vederlo ma sappiate che non c’è neanche la ricetta dei waffle!) aveva già inserito le inserzioni pubblicitarie e mi aveva anche mandato via e-mail i link di alcuni siti che offrivano questo servizio. Questo accadeva alcuni mesi fa. L’altro giorno mi torna in mente la cosa, vado a ricercare la preziosa mail e chiaramente non la trovo ma non demordo faccio una ricerca su internet e trovo che Google AdSense può fare al caso mio. Mi collego faccio la registrazione aspetto la mail di conferma e in meno di 3 ore sono operativo. Ho un account su Google AdSense dal quale posso scaricare i codici html degli annunci da implementare sul blog e soprattutto una pagina con i report aggiornati in tempo reale dell’andamento delle visite e dei clic degli annunci pubblicati sul blog. Cioè, in soldoni (ma in questo caso sarebbe più opportuno dire: in soldini), ad ogni clic fatto da ognuno di voi sugli annunci, l’inerzionista mi riconosce un piccolo pagamento. Capito? Che state a fare lì ancora a leggere il post? Andate subito a cliccare sugli annunci!

Fatto? Bene allora adesso potete proseguire nella lettura… A parte che, come mi ha confermato anche il Dr House, il ciccare sugli annunci rappresenta un utile esercizio fisioterapico che aiuta a guarire ma anche a prevenire la sindrome del tunnel carpale (STC), cosi facendo contribuirete, anche se in minimissima parte, a mantenermi: una specie di adozione a distanza ma omeopatica. Tra l’altro gli annunci scelti in automatico da Google AdSense sono associati al contenuto specifico del blog, ecco perché in questo momento sono inerenti a fantomatici viaggi in Africa o a strani servizi di magia bianca, e quindi, in ultima analisi, potrebbero anche facilmente rivelarsi utili ai vostri scopi Tutta la vicenda comunque mi ha portato a capire alcune cose. Innanzitutto ho capito come facciano colossi come Google ad esistere e sopravvivere. I servizi di ricerca forniti a tutti noi in maniera gratuita sono pagati e anche profumatamente dagli inserzionisti pubblicitari non solo della pagina di ricerca di google search ma anche delle pagine dei risultati, come in una moderna e lucrosa catena di S. Antonio. L’altra cosa che ho capito è che per poter vivere di pubblicità in internet bisogna possedere un sito con moltissime visite giornaliere. Io in quattro giorni di annunci ho racimolato la bellezza di US$ 3,55. Considerando che c’era stata una domenica di mezzo il mio blog ha la potenzialità di farmi guadagnare circa un dollaro al giorno quindi diciamo circa $ 350 all’anno. Un po’ pochino per camparci. Ho paura che dovrò continuare a lavorare…

Però, ora che ci penso $ 350 sono pochi in Italia, ma all’estero? In qualche paese del terzo mondo? Magari in Africa? Allora mi documento e scarico dal sito dell’International Monetary Fund IMF (http://www.imf.org/) il file excel riportante insieme ad altri dati, i redditi nazionali pro capite di tutti i paesi africani. Cancello i dati che non mi interessano e ordino quelli rimanenti in ordine crescente di reddito procapite annuo del 2006 e osservo la tabella. Si va dai $ 120 del Burundi ai $ 9366 delle Seychelles. Chiaramente queste ultime non me le posso permettere, cosi come non mi posso permettere gli stati del nord Africa tutti sopra i mille dollari, per non parlare poi del Sud Africa: $ 5418 o del Botswana: $ 7021. Però avrei di che vivere in Uganda o Rwanda entrambe intorno a $ 315 o anche con qualche sforzo in più sulle spiagge di Madagascar o Mozambico sui $ 335. La Tanzania invece è appena fuori del mio budget: $ 371 sono un po’ più di quello che mi posso permettere senza considerare che i dati dell’IMF sono in rialzo per questi stati africani. Peccato! Mi sarei visto bene sulle bianche spiagge di Zanzibar tra un bagno, un cocco e una birra con l’unica incombenza di scrivere sul portatile, magari al tramonto all’ombra di un banano e sorseggiando Amarula, qualche bel post sulla vita locale ... Popobawa permettendo certo… Ma un attimo ora che ci penso questo dipende solo da voi! Quindi finito di leggere questo post cominciate a ciccare sugli annunci e non fermatevi se non per crampi. E spargete la voce.

Asante sana.

martedì 16 settembre 2008

Consigli per gli acquisti: Amarula


Mi viene solo ora in mente una cosa. Ho intitolato il mio precedente post, quello diviso in tre puntate: “Amarula e vecchi amuleti”. Voleva essere chiaramente un omaggio ad Agatha Christie per l’atmosfera un po’ noir del racconto anche se effettivamente i richiami alla magia nera lo avvicinano sicuramente di più a Poe che non alla regina del “crime and detection”, chiaramente con tutto il dovuto rispetto per Poe e per la Christie. Ora chi è stato in Africa e molti di voi, essendo stati miei compagni di viaggio, ci sono stati, sa certamente cosa è l’Amarula. Per chi non c’è stato e quindi forse non sa cosa è l’Amarula cerco di provvedere con questa breve nota scusandomi anche se con ritardo per aver dato per scontato cose che scontate non sono. L’Amarula è un liquore originario del Sudafrica ma diffuso un po’ ovunque nell’Africa nera. E’ un liquore cremoso, per capirci ricorda molto da vicino il Baileys anche se con un gusto più caramellato, e contiene estratti della noce di marula da cui il nome. La noce di marula, di cui più sotto potete vedere una foto, cresce su un albero tipico dell’Africa e pare che gli elefanti ne siano particolarmente golosi. Non a caso sull’etichetta dell’Amarula campeggia in primo piano l’effige di un elefante. Visto il costo non proprio irrisorio della singola bottiglia, l’uso tra i locali è molto limitato mentre la diffusione di questo liquore tra i turisti è considerevole: non c’è falò notturno che si rispetti nella savana che non sia accompagnato da una bottiglia di Amarula che gira tra i partecipanti. All’equatore fa buio presto e le notti sono lunghe a passare. Visto che nei bivacchi tendati nei parchi una volta cenato non c’è molto da fare: passeggiare infatti di notte nella savana è un’attività che sconsiglio ai più, considerata la probabilità non proprio remota di incontrare un ippopotamo o un grosso felino, rimanere a chiacchierare di fronte al fuoco è l’attività che va per la maggiore. E un po’ d’alcol aiuta il chiacchierare, rende le persone più propense a raccontarsi senza remore, ad esternare cose che altrimenti difficilmente affiorerebbero alla superficie ma anche a ridere e scherzare. E proprio durante una di queste sere, ovviamente con in corpo l’adeguato tasso alcolico derivato dall’assunzione di una robusta dose di Amarula, ho sviluppato una teoria su elefanti e noci di marula che vado qui appresso a descrivere. Gli elefanti sono animali da trattare con le dovute cautele. Oddio in Africa tutti gli animali vanno trattati con il dovuto rispetto ma gli elefanti in maniera particolare. Sono infatti di umore  facilmente mutevole e un nonnulla può urtarli nella loro suscettibilità ed indurli a scatti d’ira apparentemente ingiustificati. Non sono infrequenti casi in cui uno o più elefanti hanno caricato una jeep di turisti solo perché infastiditi dal rumore del motore o dal volume troppo alto di qualcuno degli occupanti. Se non ci credete basta che facciate una ricerca su youtube, inserendo come parole chiave: elefante e attacco, per rendervi personalmente conto con i vostri occhi di quello che dico. Ora quest’aggressività appare del tutto ingiustificata. L’elefante più ancora del leone è il vero re della savana: non possiede predatori in natura e la jeep di turisti non rappresenta certo per lui un pericolo degno di rilievo. E allora da dove gli deriva questo carattere lunatico e irascibile? Ma è chiaro! Dal fatto che per produrre tutta quell’Amarula necessaria ad accontentare la sete alcolica di turisti sempre più numerosi si è decimata la disponibilità di noci di marula in natura. Per gli elefanti è diventato sempre più difficile accaparrarsi la loro leccornia. E’ un po’ come se degli alieni atterrassero via via sempre più numerosi in Italia e facessero incetta di pomodori per prepararsi dei Bloody Mary e noi di conseguenza vedessimo diventare il pomodoro un ortaggio sempre più raro e introvabile tanto da rendere difficile la preparazione della pizza margherita. Saremmo un po’ incazzati? Si? Beh gli elefanti pure. Si lo so! E’ una teoria che fa acqua da tutte le parti: ma ve l’ho detto avevo bevuto… Comunque in quel momento di fronte al fuoco, sufficientemente alticcio mi sembrava una teoria abbastanza coerente. Preso dall’euforia del momento volevo rendere partecipe Elena delle mie elucubrazioni. Elena era l’etologa del gruppo, etologa vera: ha passato un anno intero in Tanzania a studiare il comportamento dei leoni. Ma poi ho pensato che lei era esperta di leoni e non di elefanti e forse non avrebbe capito e così la teoria l’ho tenuta per me. Probabilmente solo Paolino avrebbe potuto capirmi. Lui è vero che non è etologo: fa l’informatore farmaceutico, ma aveva studiato su un libro di etologia di Elena tutto sugli ippopotami apprezzandoli così tanto da aver manifestato il desiderio di reincarnarsi in una futura vita in uno di loro. Cinquanta anni a mollo a sguazzare nel fango senza predatori e divorando 40 kg di erba al giorno: che vita! Solo una persona che aveva dimostrato tanta sensibilità verso gli animali da immedesimarsi in loro avrebbe potuto capire cosa potevano pensare gli elefanti. Ma quella sera accanto al fuoco non c’era, chissà dove cavolo s’era cacciato. E così queste cose ora le sapete solo voi che leggete.

Lo so dovevo solo spiegare cos’era l’Amarula e mi sono fatto prendere la mano dilungandomi più del necessario ma se vi capiterà di andare in Africa, bere l’Amarula e poi magari di essere caricati da un elefante qualche idea su perché i pachidermi ce l’hanno proprio con voi ce l’avrete.

http://it.youtube.com/watch?v=GToEDTkZSic


lunedì 24 settembre 2007

THE SIMPSONS


Ieri ho visto al cinema "I SIMPSONS - IL FILM". Posso dire solo una cosa :

"MITICO"


  1. M come "Miss K Lorina" (Bart)

  2. I come "Il fatto che non mi interessi quello che stai dicendo, non vuol dire che non ti stia ascoltando" (Homer)

  3. T come "Tentare è il primo passo verso il fallimento" (Homer)

  4. I come "Il mio ometto tutto speciale ..." (Marge riferendosi a Bart)

  5. C come "Ciucciati il calzino" (Bart)

  6. O come "Ok cervello, io non piaccio a te e tu non piaci a me... ma facciamola questa cosa così potrò tornare a bombardarti di birra... affare fatto." (Homer)

Chi non vedrà il film è un FLANDERS

lunedì 17 settembre 2007

Consigli per la lettura: "PURPUREO E GIALLO E' L'ULTIMO RESPIRO"



Purpureoeggialloèlurtimorispiro
“NUN PJATE QUELLA MEDDICINA DUE”

chenfatti cuesto libbro parla decerte cose che succedono inumposto ndo senventeno delle medicine incredibbili che cesemore cestà naregazzetta che achiameno erga, collacca davanti, che stà inumposto spazziale drento all’università collamichi e puro co lisorci allora lei umpò sela comanna eddice aregà io sò io e mò famio nesperimento teribbile che poi io divento famosa e medanno ernobbe dooscenzato chenfatti staregazzetta ancerto punto parla coiricercatori e iespiega lesperimenti cannodafa perchè lei nun è bbona che poi sta erga deve esse che cuanno era piccola prima è passata sotto nascala poi arotto trespecchi eppoi iattraversato lastrada unsambodromo degatti neri chenfatti prima ie more er professore suo e doppo lamica sua puro che poi scopre che quella zozza dell’amica sua se faceva engroppà dar professore che era puro padre de nantra amica sua che però questa nun stira ercarzino erga e lamichi sua ancerto punto che stanno all’università sepenzano tutti inzieme annamio appescasserolo a ammucchiasse, che labbruzzo costa meno der trentino e arisaparambiamo e poi ce so pure larrosticini. enfatti sammucchiano anche se poi per lei era la prima volta che prima nfatti sera fatta toccà solo da un bambino nano mezzoschifoso che cià la madre sudamericana che sa cucinà na pappa gialla mezzaschifosa puro quella che poi scopre che lassassino nun era er falegname che scriveva poesie incomprensibili e manco er maggiordomo cinese ma lamico suo con cui se cera ammucchiata così larresteno er libbro finisce.

Che poi mifratello accoltivava certe piante medicinali surterrazzo demimadre e anzi mò che ce penzo mesa che stolibbro la scritto lui.

Euri diecienovanta (chissaperchè nun hanno fatto undici)
Foschi editore

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Per il logo si ringrazia Lucaft qui ritratto in foto